Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 50.000 nuovi casi di tumore mammario (AIRTUM) e, in pratica, 1 donna su 8 ne sarà colpita nella sua vita.
Negli ultimi sei anni, in Italia, l’incidenza del tumore mammario nelle donne di età compresa fra i 25 ed i 44 anni è aumentato del 24%.
Oltre il 90% delle donne guarisce grazie alla diagnosi precoce ed alle terapie oncologiche.
Lo stile di vita influenza moltissimo il rischio di avere un tumore mammario. Le donne più a rischio sono quelle che bevono alcool e sono obese mentre l’attività fisica esercita un importante effetto protettivo.
Alcuni tumori sono correlati a mutazioni genetiche (BRCA 1-2) responsabili anche dello sviluppo di alcuni tumori ovarici.
Le donne BRCA1 positive hanno un rischio del 57% (AIOM) di sviluppare un tumore mammario nel corso della loro vita.
Anche gli uomini possono sviluppare un tumore della mammella. In Italia se ne registrano circa 300-400 nuovi casi per anno.
La chemioterapia potrebbe portare a sterilità, ma è possibile preservare la propria fertilità nelle donne giovani e che desiderano avere un figlio dopo il tumore. Purtroppo, ancora oggi, tale colloquio non viene spesso offerto nonostante le indicazioni delle linee guida nazionali (AIOM) ed internazionali (ASCO).
La gravidanza esercita un ruolo protettivo con una secondaria significativa riduzione del rischio di morte nelle donne con pregressa diagnosi di tumore (“healthy mother effect”). Non esiste ancora un razionale biologico per scegliere quando cercare una gravidanza dopo il tumore, ma tale scelta dovrà essere guidata dall’oncologo che personalizzerà il caso.
È possibile eseguire la chemioterapia anche durante la gravidanza senza avere effetti negativi sul feto.
La sintomatologia menopausale post chemioterapia interessa molte donne affette da tumore della mammella ma, purtroppo, l’argomento viene raramente discusso come anche quello riguardante la sessualità. Esistono terapie non ormonali che sono in grado di alleviare efficacemente le vampate di calore, le sudorazioni, la sensazione di secchezza vaginale, il dolore durante i rapporti sessuali.
Nelle donne giovani la menopausa post-chemioterapica potrebbe inoltre rappresentare un rischio per l’insorgenza dell’osteoporosi.
Anche l’aspetto psicologico dovrà essere trattato con molta attenzione per la coesistenza di due importanti eventi: il tumore, che colpisce una parte del corpo simbolo di femminilità, e la menopausa, che comporta spesso alterazione dell’umore, fragilità, affaticamento e calo della libido. Numerosi studi di psiconcologia e di sociologia evidenziano che il numero dei divorzi dopo un tumore femminile è superiore di quasi tre volte rispetto a quando è presente un tumore maschile.
QUINDI:
- Non è mai troppo presto per iniziare una buona prevenzione con visita senologica ed ecografia mammaria eseguite annualmente. Dall’età di 40 anni eseguire annualmente anche la mammografia.
- Attenzione allo stile di vita.
- Nelle famiglie a rischio è opportuno eseguire una consulenza genetica oncologica.
- Per le donne giovani o che hanno desiderio di avere un figlio è importante richiedere di avere un colloquio informativo sulla preservazione della fertilità prima di iniziare le terapie oncologiche.
- La gravidanza può proseguire in presenza di tumore mammario.
- Deve essere tenuta in considerazione la Qualità di Vita della donna, offrendole trattamenti per curare i sintomi menopausali e trattare i disturbi legati alla vita sessuale.
- È importante aiutare psicologicamente non solo “lei” ma anche “lui”, poiché un tumore comporta una “tempesta emotiva e psicologica” ed è importante imparare a gestire la relazione di coppia perché un momento difficile possa trasformarsi in una occasione per combattere insieme, rafforzando, anziché distruggendo, il rapporto di coppia.