D.S.A. – I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Si stima che in Italia siano presenti circa 350.000 tra bambini, adolescenti ed adulti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), condizione riconosciuta solo a partire dal 2010, con la promulgazione della legge 170.

La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) definisce i DSA:
«disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
– Dislessia, disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
– Disortografia, disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica);
– Disgrafia, disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria);
– Discalculia, disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri)»

La diagnosi di DSA può essere effettuata da Neuropsichiatra infantile e Psicologo, con tempistiche diverse a seconda delle abilità da indagare. Per Dislessia, Disgrafia e Disortografia, è possibile effettuare una diagnosi (e quindi rilasciare la relativa certificazione) dalla fine della classe seconda della scuola primaria, mentre per la Discalculia è necessario attendere la fine della classe terza.

È importante sottolineare come il fallimento e la frustrazione accompagnino molto spesso il percorso scolastico dei bambini con DSA, e questo vada ad incidere, inevitabilmente sull’autostima. L’aspetto emotivo del dover convivere con le difficoltà dei disturbi specifici dell’apprendimento sono molto spesso ignorate. Mentre le difficoltà legate ai problemi di lettura, scrittura, ortografia e matematica vengono immediatamente percepite da genitori ed insegnanti, meno attenzione viene data alla crescente mancanza di motivazione, scarsa autostima e frustrazione.

L’ansia è il sintomo emotivo più frequente, sembrerebbe che circa il 70% dei bambini con difficoltà di apprendimento mostri sintomi riconducibili all’ansia. Spesso diventano timorosi a causa della loro costante frustrazione e confusione, tendono ad anticipare il fallimento soprattutto in situazioni nuove, causando stati di ansia ed agitazione.

L’incapacità di progredire come vorrebbero e le prestazioni che restano lievemente inferiori, continuano a generare un forte senso di frustrazione e questo porta spesso a manifestare difficoltà nella gestione delle emozioni, soprattutto della rabbia. Diventa quindi fondamentale guardare al bambino nella sua complessità, senza tralasciare i suoi bisogni, le sue frustrazioni e le sue paure, così come considerare la maturazione affettiva e non solo la prestazione intellettiva.

Una figura di importanza cruciale nell’individuare disturbi del linguaggio che potrebbero portare all’insorgenza di DSA in età scolastica, è il Logopedista. Esistono, infatti, alcuni importanti fattori predittori dell’eventuale comparsa di difficoltà nella letto-scrittura, individuabili già a partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Tali fattori possono facilitare una diagnosi precoce, permettendo di impedire l’insorgere di DSA, o di limitarne gli effetti. Per tali ragioni, è nota l’importanza di spingere i bambini di tutte le età alla lettura. Leggere insieme storie, commentarle, denominare immagini, oltre a costituire una bellissima occasione di condivisione, predispone alla lettura stessa e favorisce nel bambino lo sviluppo del vocabolario.


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