Il liquido seminale usato come “sentinella” dei rischi per la salute nelle aree del Paese più inquinate, a partire dalla Terra dei Fuochi.
Ecco i risultati dell’innovativo progetto EcoFoodFertility.
Il 21 Settembre 2022 si è tenuto a Modena, presso l’aula Magna del Policlinico Universitario, il terzo incontro nazionale del progetto EcoFoodFertility, dopo il primo incontro tenutosi nel 2016 ad Acerra ed il secondo a Roma, nel 2018, presso la sede dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il progetto di ricerca EcoFoodFertility, studio multicentrico di biomonitoraggio umano partito proprio dalla cosiddetta Terra dei Fuochi e oggi esteso in diverse aree ambientali critiche, non solo d’Italia, ha da tempo intrapreso una serie di valutazioni sistematiche su gruppi di giovani maschi sani proponendo l’estrema sensibilità del liquido seminale, anche rispetto ad altri fluidi biologici come sangue e urine, quale attendibile e precoce rilevatore degli effetti nel medio e lungo termine degli stress chimici e fisici sulla salute (da qui la definizione di spermatozoo “sentinella” per Ambiente e Salute), suggerendo, peraltro, nella seconda fase del progetto, denominata “bonifica l’uomo inquinato”, eventuali misure di resilienza per riequilibrare e/o ridurre l’impatto degli inquinanti, a tutela della salute riproduttiva e generale, valutando modelli alimentari (in primis Dieta Mediterranea con prodotti BIO) e/o nutraceutico-funzionali.
Di recente, il progetto è avanzato anche sul fronte femminile (EcoFoodFertility for Women) ed ha ulteriormente proceduto nella valutazione esposomica con sistemi tecnologici e di biomonitoraggio molto evoluti.
Identificare quindi i segnali iniziali dell’impatto ambientale sulla salute indagando i cosiddetti Sos (Sistemi Organo Sentinella), come appare essere l’apparato riproduttivo umano, può raffigurare un cambiamento prospettico nella ricerca della valutazione del rischio per la salute, applicabile sia a livello di popolazione per fattori di tossicità ambientale nei luoghi di residenza, che alle categorie che risultano esposte per motivi professionali.
Dott. Marco Nadalini – Biologo del Centro DEMETRA – ARTeBIOS